DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA

ORMEACO DI PORNASSIO

    • Vitigno: dolcetto a raspo verde
    • Zona di produzione: Pornassio,Acquetico,Nirasca,Armo
    • Produzione totale millesimo 2009: hl 120,30
    • Età de vitigni (media): 30 anni
    • Altitudine (media): 550-780 mt. slm
    • Sistema di allevamento: guyot
    • Produzione per Ha: 75-80ql.
    • Vendemmia: seconda decade di ottobre
    • Vinificazione: tradizionale,con fermentazione a contatto con le bucce,uso di lieviti selez. (circa 50%)e autoctoni(l’altro 50%)
    • Maturazione: 6 mesi in acciaio,minimo tre mesi di affinamento in bottiglia
    • Gradi alcolici: 13%
    • Acidità totale: 5,3 per mille
    • Colore: rosso rubino con sfumature violacee
    • Aroma: intenso-sentori di frutta rossa-speziato
    • Sapore: secco-caldo-persistente. Si consiglia di degustarlo nei tre anni successivi alla vendemmia e di servirlo ad una temperatura di 18- 20 gradi
    • Abbinamenti: ravioli al ripieno di carne,polenta con salsiccia,spezzatino,formaggi semi-stagionati
    • Caratteristiche: foglia medio-piccola, pentagonale, pentalobata, rossa vicino al picciolo, pagina superiore glabra, liscia, di colore verde cupo con sfumature rosse agli orli. Grappolo medio-lungo. Piuttosto spargolo, piramidale, alato, può essere o a striature rosso violacee o completamente rosso.. Acino di media grandezza, sferico, con buccia molto pruinosa, sottile, di colore nero-bluastro, dotato di polpa succosa dal sapore spiccatamente dolce, anche se molto meno ricco di zuccheri della tipologia artigiana. Il Suo nome oggi deve essere citato con il dovuto rispetto, visto che il vino rosso tipico della valle, ha conquistato la nuova Denominazione di Origine Controllata della quale può farsi plauso, staccandosi dalla più ampia D.O.C. “Riviera Ligure di Ponente” della quale rappresentava una delle quattro sottozone. Il merito va, innanzitutto, ad un rampollo della casata dei Clavesana: questo podestà buongustaio impose, all’inizio del Trecento, l’impianto del vitigno dolcetto nel territorio pornassino. Il resto lo hanno fatto, generazione dopo generazione, gli agricoltori che hanno costruito, pietra su pietra, quello che Mario Soldati definì “forse il più spettacoloso ed originale paesaggio viticolo che abbia mai visto in vita mia”. Vitigno versatile, in sostanza un dolcetto a raspo verde, che trova il suo habitat ideale e naturale nell’alta valle Arroscia fino a 700/800 m, ma in terreni che devono “sentire il mare”. Si dice versatile perché oltre a dare il classico vino rosso secco che può affrontare un buon percorso evolutivo, è adatto ad essere vinificato in rosato, per ottenere l’Ormeasco Sciac-trà, con aromi di frutta e colore rosa corallo. Il nome significa “schiacca e trai” (da non confondere con la tipologia Schiacchetrà delle Cinque Terre- vino bianco passito) perché le uve pigiate sono lasciate macerare per un breve periodo sulle bucce e poi eliminate lasciando che la fermentazione prosegua con il solo mosto. Tipico vino “di montagna, in genere il colore dell’ormeasco è rosso rubino intenso con riflessi violacei da giovane, si fa rubino carico con riflessi granati con l’invecchiamento. Il profumo è intenso, ricco di profumi di frutta e di spezie, con sentori di ciliegia matura, mora, ribes, confettura di prugne e viola mammola leggermente appassita; se affinato, nella versione “Superiore” diventa più ampio e persistente e prevalgono sentori di resine boschive, di legno fresco di castagno, di vaniglia e pepe nero. Il gusto è secco, esprime freschezza, buone sensazioni pseudocaloriche, leggera tannicità, discreta morbidezza e struttura, con persistenza aromatica piacevolmente fruttata e con una caratteristica vena amarognola. Gradazione alcolica minima di 11 vol.% e di 12,5 vol. % per il “Superiore”, acidità totale non inferiore al 5 per mille. Va servito ad una temperatura di 16°-18°, la versione Sciac-trà a 14°. L’Ormeasco può certamente essere definito un vino di carattere, radica in suoli calcarei, marnosi.
    • Abbinamenti: questo vino rosso ben si accosta a quella cucina ligure di terra così deliziosa come quella di mare: adatto, infatti, ad accompagnare se giovane agnolotti al sugo di carne, polenta con salsiccia e spezzatino di maiale; se Superiore ed affinato si abbina al piccione ripieno, coniglio in umido e al vino rosso, coniglio in porchetta, spiedini di carne e funghi, colombacci alla pancetta e formaggi teneri.

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